lunedì 7 maggio 2012

MedElba 2012 - Una sintesi


Marina di Campo, 2-3 maggio 2012
All'isola d'Elba è ancora fortemente palpabile la soddisfazione che, per due pomeriggi di seguito, ha aleggiato nelle aule dell'Istituto Comprensivo “G.Giusti” di Marina di Campo.
Il convegno “A scuola di Media Education. Sguardi interdisciplinari sull'educazione ai media” promosso dalla scuola campese e curato nei suoi dettagli formativi dal MED Toscana, ha raccolto unanimi consensi per l'alto livello dell'offerta esperienziale. Non ci pare facile retorica affermare che la Media Education, come una corrente marina favorevole e benefica, non solo sia finalmente giunta a lambire le coste dell'isola ma che vi abbia depositato importanti e fertili tesori.
I buoni auspici con cui l'iniziativa ha preso il via erano già ravvisabili nell'alto numero (83) di partecipanti che, per un'isola che soffre del decentramento geografico rispetto ai luoghi di riferimento dei massimi sistemi culturali, è andato ben oltre le aspettative.

Il polso della situazione si è poi avvertito, forte e chiaro, durante la plenaria del primo giorno. Il consesso dei convenuti, costituito in prevalenza da insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado isolane e del continente, ma anche da molti educatori, è apparso convintamente sollecitato dalle relazioni dei docenti.
L'apertura dei lavori è stata onorata da un prezioso intervento di Roberto Farnè (Ordinario in Didattica Generale presso l'Università di Bologna) che ha avviato una serie di riflessioni sul rapporto tra Media Education e insegnamenti disciplinari. Portando l'attenzione su tecnologia, media e scuola, le sue parole chiave sono state problematizzazione, approccio critico, convergenza, trasversalità. 
Successivamente Damiano Felini (Ricercatore di Pedagogia Generale e Sociale nell'Università di Parma) ha guidato l'attenzione sulla delicata questione della progettazione della Media Education enucleandone le peculiarità in termini di finalità e obiettivi. Un suo contributo ricco di riferimenti bibliografici e sitografici è a disposizione per gli opportuni approfondimenti.
Il contributo di Alberto Parola (Ricercatore in Pedagogia Sperimentale presso l'Università di Torino) ha posto poi l'accento sulla forte pregnanza del rapporto tra Insegnamento, Media Education e ricerca educativa aprendo all'idea della formazione di un insegnante sempre più aperto alla documentazione e alla condivisione di pratiche in uno scenario euristico con forti echi sia sul piano della didattica, sia su quello della formazione continua. 


Ai primi tre interventi è seguita una discussione molto partecipata durante la quale, per il clima di ascolto e condivisione che si era venuto creando, molti hanno potuto esprimere perplessità e richieste di chiarimento in una dimensione dialogica tra mondo accademico e mondo della scuola che è stata estremamente apprezzata.
La prof. Maria Ranieri (Ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale presso l'Università di Firenze) ha riaperto la sessione teoretica per “traghettare” concettualmente il discorso verso i punti nodali che qualificano il Laboratorio di Educazione ai Media. E' solo a partire da tali premesse che il secondo giorno si è potuto dar vita ai cinque workshop previsti dal programma:

  • Lavorare con la LIM in classe con Patrizia Vayola in cui è stata utilizzata la lavagna interattiva multimediale con l'intenzione di rilevare aspetti positivi e problematiche per un uso propriamente didattico nel coinvolgimento di classi o di gruppi in formazione.
  • LIM, computer e cellulare: raccontare ai tempi della convergenza con Isabella Bruni in cui è stata offerta una panoramica sui dispositivi cellulari e sul loro possibile utilizzo nella didattica come quello di produrre narrazioni multimediali e geolocalizzate.
  • Utilizzare la fotografia in contesti educativi con Angela Bonomi Castelli dove si è riflettuto sui possibili utilizzi della fotografia come strumento di comunicazione e conoscenza, attraverso percorsi didattici di esperienza fruitiva e produttiva capaci di generare un pensiero critico, dinamico e ricco d'inventiva.
  • Usare i social network e le tecnologie web 2.0 nella didattica con Antonio Fini dove con l'intento di provvedere alla progettazione di attività di apprendimento supportate da tecnologie sociali e collaborative sono state esplorate le potenzialità didattiche di social network, blog, wiki e altri semplici tool collaborativi.
  • Progettare ipertesti con Liana Peria in cui, a partire da alcuni cenni su un'esperienza di produzione ipermediale giocata secondo logiche 1.0, si è guardato alle dinamiche del processo di scrittura collaborativa e alle opportunità mediaeducative offerte dalla LIM e dalle applicazioni tipiche del web 2.0.
A lavori conclusi si può ben dire come questo sia stato uno di quegli eventi che lasciano il segno.
“Complimenti per la splendida esperienza di mercoledì e giovedì... è stata come una bella boccata d'aria fresca e nuova!!! Tutto interessantissimo e stimolante!!!” “Spero ci saranno altre possibili occasioni di incontro, confronto, apprendimento, scoperta come questa”. Convinte manifestazioni di gratitudine simili a queste hanno continuato a giungere anche nei giorni successivi all'indirizzo dell'offerta formativa del MED Toscana. Sono questi i tesori fertili cui facevamo cenno e che riteniamo, al tempo stesso, esito e punto di partenza per altre avventure con la Media Education. 

Liana Peria

2 commenti:

  1. non conosco le abilità di tutti i corsisti e devo dire che la ricerca del materuale derl prof. Fini è la più complessa, mi spiace non ci sia il materiale di fotografia ( spero verrà messo a disposizione presto per tutti) ed anche se ero presente mi sarebbe piaciuto trovare i materiali sulla lim per tutti, quanto al corso è stato ben organizzato e ti faccio i complimenti, organizzi anche la summer???

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  2. sto raccogliendo ulteriori materiali che arricchiranno gradualmente questo post... il programma della Summer è già pronto ed è a cura del Med nazionale puoi trovare tutto qui http://www.mediaeducationmed.it/

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